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venerdì 4 novembre 2011

Cima Croda Rossa (mt. 2818) e Cima Raingrube (mt. 2341) - Val di Anterselva -

Accesso: A 22 in direzione Brennero,uscita a Bressanone Val Pusteria,dopo Brunico prendere a sinistra in
direzione Rasen - Val di Anterselva
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Punto di partenza per Cima Croda Rossa: Parcheggio di Passo Stalle (mt. 2074)
Dislivello: m 744
Esposizione: Nord
Durata salita: 2 ore
Sviluppo: km 4,20
Difficoltà: media
Punti di appoggio: nessuno
Escursione effettuata in data: 30/10/2011
Percorso Gps 
Foto
Cartina topografica del percorso
Voto: 8

Punto di partenza per Cima Raingrube: Anterselva di sotto nei pressi della segheria prendere il sentiero N° 6
Dislivello: m 1000
Esposizione: est
Durata salita: 2 ore
Sviluppo: km 2,80
Difficoltà: media
Punti di appoggio: Malga Grente
Escursione effettuata in data: 31/10/2011
Percorso Gps non disponibile
Foto
Cartina topografica del percorso
Voto: 8

Splendido week end lungo,trasorso assieme a Marta, nella bellissima valle di Anterselva nei pressi del lago omonimo sotto le Vedrette di Ries,montagne che lasciano senza respiro. Alloggiamo nel bellissimo Maso Mitterbrugge,di nuova costruzione arredato in legno massiccio, immerso nel verde dei pascoli incontaminati della zona dove,una volta calata la notte,nessun rumore esiste più. Domenica usciamo per la prima escursione e ci dirigiamo in macchina a Passo Stelle,dove la salita al valico e' regolamentata da un semaforo che lascia una volta salire ed una volta scendere le macchine ogni mezzora ca., per evitare ingorghi lungo gli stretti tornanti. Lasciata la macchina nel parcheggio di confine con l'Austria,prendiamo il sentiero N° 7a che sale lungo la valle Hintermontal accanto al rio risalendo sul lato destro orografico passando su dei prati con alcune rocce e lentamente prendiamo quota. Risaliamo la valle compiendo un' ampia curva verso destra entrando prima in una vasta apertura e fiancheggiando poi le cime alla nostra sinistra e man mano che saliamo ci portiamo verso delle cime rocciose di color rosso. La croce di vetta della nostra meta',seppur ancora distante, e' dritta a noi. Ora saliamo ancora un ripido dossetto e poi viriamo a sinistra per la dorsale e crestina finale raggiungendo la cima alla nostra destra con splendida vista sulle vedrette di Ries. Il secondo giorno saliamo da Anterselva di mezzo,nei pressi di una segheria,lungo il sentiero N°6 con la macchina fino ad una strada sterrata in direzione Malga Grente (mt. 2002) dove nei pressi di un parcheggio lasciamo la macchina prima del divieto. Ora proseguiamo a piedi,lasciando la forestale,seguendo sempre il sentiero N°6 che sale ripido a sinistra di una pista da sci per poi entrare subito nel bosco su tratto ripidissimo e dopo ca. mezzora sbuchiamo in un bellissimo prato con una casetta in larice. Ora prendiamo la strada che sale a sinistra (a destra in discesa dopo 200 mt. si blocca in uno spiazzo) con la possibilita' di seguirla comodamente fino alla malga oppure tagliandola,sempre seguendo il sentiero N' 6 comodamente indicato da freccia. Decidiamo di seguire il sentiero che in poco tempo ci porta fino alla splendida Malga Grente dove possiamo assaggiare un bicchiere di vino con una vista spettacolare su tutta la valle di Anterselva. Proprio a fianco della malga prosegue il sentiero N°6 indicando la direzione Rammelstein (mt 2483) Montone che seguiamo fino ad un albero secco con una panchina in legno e da qui, solo perche' in condizioni meteo ottimali,usciamo dal sentiero e puntiamo dritti alla cima con croce alla nostra destra e in circa mezzora raggiungiamo la cima Raingrube (mt. 2341) risalendo dei prati. La vista sulla valle di Anterselva e sulle Vedrette di Ries lascia a bocca aperta.

giovedì 15 settembre 2011

Cima d'Asta (mt. 2847) - Gruppo di Cima d'Asta -

Accesso: Trento poi Valsugana sulla ss 47 e uscita a Castel Tesino,poi procedere fino a Pieve Tesino e prendere per la Val Malene e poi stare sulla sinistra in direzione Malga Sorgazza dove si parcheggia
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Punto di partenza: Parcheggio a Malga Sorgazza
Dislivello: m 1397
Esposizione: sud
Durata salita: 3 ore e 1/2
Sviluppo salita: km 6
Difficoltà: media
Punti di appoggio: Rifugio Ottone Brentari ( 0461-594825 3478402125 - 3403262094 )
Escursione effettuata in data: 11/09/2011
Percorso Gps :
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Cartina topografica del percorso
Voto : 8

Maestosa cima granitica quella di Cima d'Asta con un panorama mozzafiato sul gruppo omonimo e sulle cime del Lagorai senza scordarsi dello stupendo lago dalle acque magiche proprio a picco della cima. Lasciata la macchina al parcheggio di Malga Sorgazza (mt. 1450) ( malgasorgazza@libero.it ) prendiamo la forestale sentiero n° 327 che sale lievemente in mezzo ad un bosco di larici e abeti per circa 2 km fino al limite del bosco dove si apre la valle con le cascatelle del torrente Grigno. Ora sempre sul sentiero di partenza ci teniamo sulla destra orografica della valle e saliamo lungo dei tornanti stretti e ripidi dove prendiamo quota e arriviamo a delle lastre di roccia molto ripide che lentamente ci portano fino al bellissimo laghetto di Cima d'Asta sulla nostra sinistra e subito dopo,piegando leggermente a destra,arriviamo al Rifugio Ottone Brentari (mt. 2473) dall'ottima cucina. Ora decidiamo di salire dalla cresta est fino alla Forzeleta lungo il sentiero n° 364 che raggira la cima da destra salendo lungo dei massi facendo attenzione a non perdere di vista i segnali. In caso di brutto tempo si consiglia di rimanere al rifugio. Arrivati in cima alla forcella si scende di quota lungo un cordino metallico per circa 50 metri,senza grosse difficoltà, per poi salire alla cima lungo alcuni tornanti molto ripidi. La croce di vetta è il sospirato riposo dopo la bell'impresa,la vista sulle cime circostanti fa riposare la mente. La discesa la effettuamo atraversando tutta la cresta e scendendo a sinistra dopo il bivacco di vetta facendo attenzione perchè il sentiero è poco marcato e non segnato sulla maggioranza delle cartine. La discesa è ripida e lungo dei sassi mobili che richiedono la massima attenzione. Il canalone dei Bassanesi,così chiamato,va affrontato stando sul lato destro seguendo la lieve traccia e facendo attenzione alle rocce sopra la testa. Si arriva sul lato occidentale del lago per poi tornare sul sentiero n° 327 che è il medesimo che abbiamo fatto per arrivare al rifugio in salita. La discesa la effettuiamo lungo la traccia di salita e ci dirigiamo velocemente alla malga Sorgazza per uno speciale spezzatino di cervo con Polenta.

domenica 21 agosto 2011

Rifugio D. Chiesa sul Monte Altissimo (mt. 2079) - Monti del Garda -



Accesso: Nago e poi strada per il Monte Altissimo fino alla sbarra

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Punto di partenza: parcheggio alla sbarra
Dislivello: m 519
Esposizione: ovest
Durata salita: 1 ora e 30'
Sviluppo: km 3,06
Difficoltà: semplice
Punti di appoggio: Rifugio D. Chiesa all'Altissimo
Escursione effettuata in data: 21/08/2011
Percorso Gps
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Cartina topografica del percorso
Voto: 8

Bellissima giornata organizzata da Franci che ha permesso a me,Luca,Eric, Barbara e Flipper di godersi montagna e sole alla grande. Parcheggiata la macchina lungo uno degli ultimi tornanti prima del divieto (sbarra) prendiamo il sentiero n°601 che porta,tagliando la strada bianca,al Monte Varagna (mt. 1779) e al Monte di nago poi (mt. 1875). Prima di salire di nuovo lungo il sentiero si può soffermarsi un attimo ad ammirare lo splendido panorama del Lago di Garda,Ledro e delle montagne adiacenti. Sempre lungo il sentiero n° 601 ci arrampichiamo per un tratto ripido fino ad un pianoro da dove ci prepariamo per l’ultimo sforzo prima di arrivare alla cima del Monte Altissimo (mt. 2079) proprio sopra il rifugio D.Chiesa.

sabato 20 agosto 2011

Monte Vioz (mt. 3645) Val di Pejo - Gruppo del Cevedale -



Accesso: A 22 uscita Mezzocorona,val di Non,Val di Sole e poi seguire a destra per Pejo. Prendere la cabinovia e poi la seggiovia Doss dei Gembri

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Punto di partenza: Rifugio Doss dei Gembri
Parcheggio impianti di risalita Pejo Fonti
Dislivello: Esposizione: Sud-Est
Durata salita: 4 ore
Sviluppo: km 5,80
Difficoltà: alta per le pendenze del percorso e per la quota
Punti di appoggio:
Rifugio Doss dei Gembri
Rifugio Mantova al Vioz
Escursione effettuata in data: 18/08/2011
Percorso Gps
Foto
Cartina topografica del percorso
Voto: 9

Spedizione in alta montagna che lascia impresso nella mente e nei muscoli i segni della fatica,della soddisfazione e dell'aria rarefatta che si respira a quelle quote. Un rifugio che non si scorda più' e un dipinto sulle vette più significative del Cevedale fanno di questa escursione una delle esperienze più forti che io ricorda. Arrivati al Rifugio Doss dei Cembri (mt. 2315) dopo aver preso la cabinovia e la seggiovia omonima arriviamo al punto di partenza e cominciamo la salita sul sentiero N° 138-139 subito dritto al rifugio con cartello che indica 4 ore anche se poi per noi,grazie al passo dell'allenatissima Elisa saranno solo 3 ore e 15. Dopo alcuni tornanti senza eccessive pendenze si finisce sul sentiero N° 105 e si lascia la conca degli impianti per cominciare una salita lungo un sentiero che sembra mai terminare,sempre tra le rocce e che a volte pare proprio arrampicarsi sulle pareti rocciose. La salita va affrontata con passo costante e mai troppo veloce per non andare in crisi visto le quote. Unico passaggio leggermente esposto nei pressi del Brik e comunque attrezzato con cordino metallico. Arrivati al rifugio affrontiamo l'ultimo sforzo per raggiungere la croce e subito dopo la vetta del Vioz in ca. 20 minuti da dove una vista superba sulla Punta S.Matteo (mt. 3670) e su Palon della Mare (mt. 3685),Cevedale (mt. 3769) e Zufall (mt. 3757) ci appaga in pieno dopo lo sforzo della salita.

mercoledì 17 agosto 2011

Cima Parì (mt. 1991) - Val di Concei - Monti della Val di Ledro



Accesso: Val di Ledro fino a Pieve di Ledro poi a destra per Locca Val di Concei e poi ancora a destra per Rifugio Nino Pernici in salita per km 7 ca.

Visualizzazione ingrandita della mappaPunto di partenza: dal cartello di divieto di transito
Dislivello: m 551
Esposizione: Nord e Est
Durata salita: 2 ore e 30
Sviluppo: km 6,50
Difficoltà: bassa
Punti di appoggio: Rifugio Nino Pernici
Escursione effettuata in data: 16/08/2011
Percorso Gps
Cartina topografica del percorso
Voto: 8

Giornata da urlo quella di oggi e senza andare tanto lontano da casa mi sono goduto una vista pazzesca, assieme alla super Joe, sulle acque azzurrissime del lago di Ledro.
Partiti dal cartello di divieto sotto Malga Trat abbiamo seguito il sentiero N° 403 passando prima per la Bocca omonima e per la pausa caffè al Rifugio Nino Pernici dopo. Seguendo il sentiero N° 413 che prosegue dopo il rifugio siamo arrivati,lungo la traccia in quota leggermente esposta,a Bocca Saval (mt. 1720) che abbiamo valicato e puntando la cima alla nostra sinistra siamo saliti in mezzo ad una valletta fino a quando trovato un sentiero non segnato su cartina abbiamo raggirato la nostra meta verso destra per poi curvare dritti a sinistra e puntare ripidi alla vetta con croce. Beh la giornata sara' stata super con l'aria tersa ma la vista in primis sul lago di Ledro,sui ripidi pendii verde intenso verso la valle di Ledro,sugli scorci sul lago di Garda fino al lago addirittura di Molveno hanno lasciato in noi una gran carica di energia positiva.

lunedì 15 agosto 2011

Val d'Ultimo - Tre giorni tra i rifugi Lago Corvo,Canziani e salita al Monte Collecchio (mt. 2957) - Gruppo del Cevedale



Accesso: A 22 fino a Bolzano poi Mebo,uscita alla Z.I. di Lana e poi lungo la Val d'Ultimo fino a Santa Geltrude

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Punto di partenza: parcheggio a sx prima del I° tornante che sale al paese nei pressi di una vecchia segheria
Dislivelli,sviluppi e durate percorsi:
I° giorno da Santa Geltrude al Rifugio Stella Alpina al Lago Corvo m 906 Km 7,500 h 4:00
II° giorno dal Rifugio al Lago Corvo al Monte Collecchio m 532 Km 2,500 h 2:00
dal Monte Collecchio al Lago Lungo m -713 km 3,250 h 1:00
dal Lago Lungo al Rifugio Canziani m 221 km 3,200 h 1:20
III° giorno dal Rifugio Canziani a Santa Geltrude m -1161 km 8,750 h 3:00
Difficoltà: nessuna
Punti di appoggio:
Rifugio Stella Alpina al Lago Corvo (Tel 0463/985175)
Rifugio Canziani
Rifugio Knodlmoidl
Escursione effettuata in data: 13-14-15 agosto 2011
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Cartina topografica del percorso
Voto: 9

Grandiosi tre giorni nella alta Val d'Ultimo con puntata sulla Cima Collecchio (mt. 2957) nel Parco Naturale dello Stelvio nei pressi della Cima Sternai (mt. 3442) nel gruppo del Cevedale. Dal parcheggio di S.Geltrude sul lato sinistro della strada prima del primo tornante che porta alla parte alta del paese,varchiamo un ponticello che ci permette di iniziare la salita della Kirchbergtal lungo il Rio omonimo con la possibilita' di riempire in qualsiasi momento le borracce d'acqua. La strada forestale sentiero N 108 sale sempre lievemente passando per le malghe Kolgrub (mt. 1638) e solo dopo la Kirchberg Kaser (mt. 1891) aumenta di pendenza e in circa 40 minuti arriviamo al Passo di Rabbi (mt. 2449) da dove in 5 minuti si scende al Rifugio Stella Alpina al lago Corvo (mt. 2425) dove dormiremo la prima notte. La famiglia che lo gestisce fa dell'ospitalita' casereccia il loro forte abbinata ad una gentilezza rara da trovare. La mattina seguente si apre con un sole eccezionale che ci fara' compagnia per quasi tutto il giorno. Prendiamo il sentiero N° 145 e decidiamo di salire fino ai 2957 mt. di Cima Collecchio (Gleck) prendendo il sentiero subito dopo il rifugio in direzione del Lago Corvo ( 5' minuti dal rifugio). Il sentiero ,di rara bellezza, sale costantemente passando tra i laghi e man mano che si prende quota voltandosi si puo' ammirare la bellezza della valle coi propri specchi d'acqua blu smeraldo. Lasciati i laghi la salita aumenta di pendenza e lentamente arriviamo alla cima della nostra meta' dopo aver affrontato un'ampia curva a destra prima di arrivare alla vetta con croce. La soddisfazione e' alta e congratulandoci a vicenda viene spontaneo pronunciando la tipica espressione altoatesina da vetta ossia: bergail. La vista dalla cima e' fantastica con il nostro rifugio di partenza da una parte con sotto la val di Rabbi e dall'altra nella Val di Saent il Rifugio S.Dorigoni (mt. 2437). Scendiamo lungo il sentiero N° 145 fino al Giogo Nero (mt. 2825) da dove prendiamo a destra per il sentiero N°107 ripido fino al Lago Nero (mt. 2544) dove i più forti si esibiscono in un tuffo in acque gelide. Proseguendo in leggera discesa arriviamo fino al bivio con il sentiero N° 12 lungo la valle dove troviamo dei bellissimi cavalli. Ora lungo il sentiero N° 12 risaliamo di ca. 200 metri di dislivello e su un sentiero fatto di pietre arriviamo lentamente fino alla nostra seconda meta' il rifugio Canziani (mt. 2561) proprio sopra la diga del Lago Verde. Il rifugio e' sicuramente di ottima qualita' e il clima che si viene a creare per l'ottima compagnia,la buona dose di vino e l'ospitalita' del gestore fanno si che la serata diventi di quelle da "incorniciare".
Sopra il rifugio,quando le nuvole lo permettono,possiamo ammirare la Cima Sternai(mt. 3442) con l'omonima vedretta.
Il terzo giorno ci svegliamo con la pioggia ma ben equipaggiati e facendo attenzione ai ripidi tornanti iniziali arriviamo a S.Geltrude in maniera abbastanza agevolata lungo il sentiero N° 140 facendo pausa al Rifugio Knoidlmoidl al lago di Fontana Bianca (mt. 1872) specializzato in ogni tipo di canederlo. Quando si passano giornate simili in montgna con un gruppo di amici come Ale,Anna,Lollo,Alan,Sonia,Luca e Alessia che ringrazio di essersi affidati a me, inutile dire che ci si carica le batterie per il ritorno al lavoro!

mercoledì 13 luglio 2011

Brenta Bike - Dolomiti del Brenta tra la Val di Non,Val di Sole e Rendena




Accesso: Ponte Arche,strada dalle Sarche in direzione Tione

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Punto di partenza: APT di Ponte Arche comune di Comano
Dislivello: m 7700
Punti di pernottamento:
Agritur de Poda - Flavon -
Rifugio Peller - Cles -
Hotel Arnica - Madonna di Campiglio -
Esposizione: tutte
Sviluppo: km 188
Difficoltà: alta,da intraprendere solo se ben allenati
Escursione effettuata in data: 30 giugno e 1 2 3 luglio
Percorsi Gps:
Ponte Arche - Flavon
Flavon - Rifugio Peller
Rifugio Peller - Madonna di Campiglio
Madonna di Campiglio - Ponte Arche
Foto
Cartina topografica del percorso
Voto: 10

Quattro splendide giornate trascose con Max,Riki,Luca,Simo,Robi e Ale tra gli splendidi scenari del Brenta passando da Andalo,dalla Val di Non,Val di Sole e la Val Rendena. La prima giornata prevedeva il tratto Ponte Arche - Flavon in val di Non passando da Deggia,lago di Molveno,Andalo e Sporminore. Prendiamo subito la salita sulla statale che da Ponte Arche ,lungo la deviazione, porta a Villa Banale. Proseguendo per Dorsino prendiamo la strada sterrata indicata dal cartello Brenta Bike che ci accompagnera' per tutto l'itinerario indicandoci sempre i punti intermedi con distanze e dislivelli. Arrivati a Deggia (mt. 619) risaliamo fino al lago Nembia da dove lungo il lago passiamo anche il lago di Molveno sul lato sinistro lungo una splendida strada forestale immersa nel bosco. Passiamo il paese di Molveno (mt.868) e alla partenza dell'impianto Pradel prendiamo a sinistra la strada sterrata,sempre ben indicata con i cartelli brenta Bike,e in salita raggiungiamo la loc. Lambin sopra Andalo (mt. 1024). Pausa pranzo in paese prima della discesa su forestale veloce fino a Sporminore (mt. 515) sempre lungo l'itinerario del Brenta Bike. Ora il paesaggio cambia radicalmente con i frutteti di mele a farne da padrone con le caratteristiche stradine che li attraversano diritti con pendenze molto impegnative. Passati i paesi di Lover,Termon,Cunevo rientriamo nel bosco su terreno caratterizzato da sali e scendi fino al paese di Flavon per la nostra prima nottata all'Agritour B & B de Poda dall'ottima ospitalita' e dall'abbondante quanto naturale colazione. Per la cena ci appoggiamo all'ottima cucina del Ristorante Centrale (Tel. 0461/652178) con gli ottimi quanto squisiti Tortei della Val di Non.
Alla mattina lasciamo Flavon dirigendoci verso la parte alta del paese in direzione del Bar Ristorante Pineta da dove rientriamo nel bosco sempre su strada sterrata indicata da cartello Brenta Bike. Il percorso risulta molto piacevole e mai duro al fresco dall'ombra dei larici e dei pini. La direzione e' quella verso Terres da dove prendiamo per il tunnel ciclabile,un ex acquedotto fuori uso, che ci potera' sempre dritti verso la val di Tovel. Il tunnel e' da provare,molto umido e fresco e con le luci che si accendono man mano che si entra. Visto l'orario decidiamo di non andare al lago di Tovel ma di procedere verso Cles rimanendo sempre sull'anello prima di affrontare la lunga salita al Rifugio Peller (mt. 1990). La direzione e' quella che porta in loc. Bersaglio con l'ononimo ristorante. La strada sterrata non offre importanti bellezze naturali ma procede sempre regolare senza ardue pendenze. La vista sul lago di S.Giustina e la val di Non sono piacevoli ma il paesaggio regala emozioni solo quando arrivati a quota 1600 ca. pochi chilometri prima del rifugio. Gli ultimi tratti prima del Peller sono molto impegnativi ma lo sforzo viene premiato alla grande dal panorama,l'ambiente faunistico e la gentilezza del gestore e famiglia. La mattina,dopo un'abbondante colazione,si riparte stavolta in discesa. Scesi dal cocuzzolo dove poggia il rifugio,prendiamo per Malè e passando per alcune caratteristiche malghe ci godiamo la superba e veloce discesa con il primo tratto proprio in mezzo al bosco dove incontriamo pure un capriolo, e poi per una velocissima strada forestale che dopo più di 10 km ci porterà a Malè. Ora,dopo un breve tratto di statale ,entriamo nella ciclabile sul lato destro orografico del fiume Noce e sempre seguendo le indicazioni dell'anello Brenta Bike rientriamo nel bosco per alcuni sali e scendi per arrivare nel centro abitato di Dimaro prima e di nuovo in strada forestale nella Val Meledrio da dove inizierà la lunga ascesa verso Campo Carlo Magno (mt. 1650). La strada parte senza forti pendenze ma poi con alcuni tornanti si comincia a salire di quota in maniera più aspra per poi tornare regolare nei pressi della malga Brigida (mt. 1193). Il lungo percorso nel bosco,ca. 10 km, da poca tregua con alcune rampe difficili e tecniche prima di arrivare a malga Mondifrà (mt. 1632) da dove in poco tempo arriviamo a Campiglio (mt. 1527) all'Hotel Arnica per il giusto riposo. Il giorno seguente decidiamo di andare fino al Rifugio Stoppani (mt. 2438) lungo le piste da sci non con poca fatica. Dopo alcune foto sulle splendide montagne adiacenti ancora parzialmente innevate scendiamo fino al Rifugio Graffer (mt. 2261) per un caffè e prendiamo la direzione Boch prima e Spinale dopo in leggera salita per poi scendere di nuovo a Campiglio passando per Malga Fevri (mt. 1958).
Ora ci dirigiamo in loc. Vallesinella per strada asfaltata pianeggiante fino al parcheggio da dove giriamo stretti a destra in ripida discesa per alcuni km fino all'inizio della val d'Agola da dove inizia una lunga ma non aspra salita che ci porterà fino alla malga omonima (mt. 1592) e al lago (mt. 1588). Ora prendiamo il lato destro del lago e verso la fine seguiamo il cartello dell'anello Brenta Bike che ci manda su sentiero singolo spingendo a mano le bici per le forte pendenze che ci poteranno fino al passo Bregn dell'Ors prima (mt. 1836) e al passo del Gotro poi (mt. 1847) dove tiriamo il fiato prima della lunga discesa in direzione Malga Movlina (mt. 1803) lungo la Val d'Algone. Arrivati sulla statale dopo ca. 13 km prendiamo a sinistra in direzione Stenico prima di affrontare l'ultima discesa a Ponte Arche dove terminerà il nostro fantastico Brenta Bike.

Malga Nardis (mt. 1784) - Monti del Garda -



Accesso: Da Arco si prende per il Lago di Tenno e in direzione Fiavè si arriva a Ballino

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Punto di partenza: dal cimitero di Ballino
Dislivello: m 1029
Esposizione: est
Durata salita: 2 ore e 30'
Sviluppo: km 8
Difficoltà: media
Punti di appoggio: nessuno
Escursione effettuata in data: 13/07/2011
Percorso Gps
Foto
Cartina topografica del percorso
Voto: 8

Caratteristico quanto selvaggio e poco frequentato itinerario lungo le montagne che sovrastano il Passo del Ballino,territorio di cacciatori. Lasciata la macchina presso il parcheggio del cimitero del paese cominciamo a salire lungo la strada asfaltata che abbandoniamo quasi subito entrando sulla forestale posizionata su una curva a sinistra. Passati vicino ad una casa entriamo nel bosco su un percorso di sali e scndi fino ad unirsi alla strada forestale sentiero n° 421 che continua a salire a tornanti. Facendo attenzione ad alcune frane raggiungiamo ed entriamo in una gola con cascatella che oltrepassiamo dal lato destro per poi salire bruscamente di quota con delle "zete" ripide fino al valico. Ora con l'apertura dl paesaggio alpino attraversiamo tutto il versante da destra effettuando un semi cerchio che in 15 minuti ca. ci porta alla malga. Se ci si sofferma in silenzio ad mmirare il Dos de la Torta (mt. 2156) con croce è molto probabile avvistare qualche camoscio.

sabato 4 giugno 2011

Malga Palaer (mt. 946 ) Pregasina - Monti del Garda -



Accesso: Riva del Garda sponda occidentale

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Punto di partenza: Piazza Catena di fronte al Bar Nazionale
Dislivello: m 881
Esposizione: Est Nord-Est
Durata salita: 2 ore e 30'
Sviluppo salta: km 10,65
Difficoltà: medio alta
Punti di appoggio: Hotel Panorama e Hotel Rosalpina
Escursione effettuata in data: 04/06/2011
Discesa: Stessa della strada di salita,da M.ga Palaer fino a Pregasina sterrato impegnantivo ma molto remunerativo,asfalto fino alla strada del Ponale e di nuovo sterrato a picco sul lago fino a Riva.
Percorso Gps
Foto
Grafico altimetria
Cartina topografica del percorso
Voto: 8

Bellissima gita in mountain bike a strapiombo sul lago di Garda quella di oggi,mai banale e sempre fantastica per quanto riguarda i punti panoramici sul lago. Lasciata la piazza mi dirigo lungo la Statale in direzione Limone (BS) per circa 200 metri e poi prendo a destra prima della galleria e inizio a salire lungo la Ponale Giacomo Cis. La salita in principio rimane tranquilla e senza strappi impegnativi offrendo dei panorami mozzafiato sul lago. Dopo alcuni chilometri e una serie di gallerie arrivo sul primo tornante a destra e lo taglio a sinistra in direzione Pregasina passando sul ponte del Ponale e lungo una strada asfaltata ma più stretta salgo di quota in maniera più marcata e dopo una serie di tornanti arrivo sulla strada statale all'altezza della galleria da dove proseguo a sinistra passando prima per il punto panoramico Regina Mundi e dopo 1 km ca. arrivo a Pregasina dove decido di riempire la borraccia alla fontana. Dal centro del paese salgo in direzione sud passando per la chiesa da dove inizia lo strada sterrata. Ora per ca. 4 km salgo nel bosco con alcuni tratti veramente impegnativi fino ad una piazzola per l'atterraggio dell'elicottero in prossimità del punto panoramico Punta Larici(mt. 907. Ora scendiamo leggermente tenendo il rudere della ex malga sulla sinistra e a piedi salgo su uno dei punti panoramici più affascinanti del lago.
Ritornato alla piazzola proseguo il mio percorso e dopo ca. 500 metri raggiungo la mia destinazione ossia Malga Palaer con fontana subito sotto. Beh ogni volta che si arriva quì si sente la magia del lago e dei posti fantastici che abbiamo la possibilità di raggiungere in poco tempo d casa.

giovedì 2 giugno 2011

Bolognano - S.Barbara (mt. 1169) Monte Velo





Accesso: Da Arco si arriva a Bolognano

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Punto di partenza: Chiesa di Bolognano
Dislivello: m 1039
Esposizione: ovest
Durata salita: 2 ore
Sviluppo: km 11,90
Difficoltà: media alta
Punti di appoggio: Hotel Genzianella alla fine del percorso
Escursione effettuata in data: 02/06/2011
Percorso Gps
Grafico altimetria
Cartina topografica del percorso
Voto: 8

Classica scalata quella del Monte Velo per gli appasionati della bici da corsa da effettuare solo con un'ottima gamba a causa delle pendenze sempre impegnative. Abbandonata la chiesa di Bolognano alla mia sinistra comincio la salita in direzione loc. Gazzi da dove,tornante dopo tornante,comincia la mia avventura e lentamente abbandono le ultima case della frazione prima di inerpicarmi lungo la strada in mezzo al bosco. Il percorso fin da subito da poco respiro,arrivo alla loc. Salve Regina ( mt. 560) e poi dopo una serie di lunghe rette molto impegnative mi accingo ad arrivare al Monte Velo ( mt. 1023). Ora la pendenza lascia un po' di tregua prima dell'ultimo sforzo in mezzo ai larici. Ultimi tornanti ed arrivo nella piana della mia metà finale,affatticato,ma ben contento della mia piccola impresa. A S.Barbara possibilità di bere dalla fontana alle pendici del Monte Stivo oppure,trattamento seciale,si può decidere di pranzare presso l'Hotel Genzianella.

lunedì 2 maggio 2011

Malga Vallestrè da Drena - Monte Stivo - Monti del Garda

Accesso: Arco



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Punto di partenza: Ciclabile lungo il fiume Sarca dal ponte di Arco
Dislivello: m 1454
Esposizione salita: Nord
Durata salita: 4 ore
Discesa: Da Vallestrè sterrato veloce,dal Monte Velo asfaltata
Sviluppo: km 42 inclusa la discesa
Difficoltà: media alta per la lunghezza del percorso
Punti di appoggio: Malga Campo sempre molto frequentata
Escursione effettuata in data: 01/05/2011
Cartina topografica del percorso
Percorso Gps
Foto
Voto: 8

Bellissima giornata passata in MTB alle pendici del monte Stivo. Partito dal ponte di Arco lungo la ciclabile sulla sinistra orografica del fiume Sarca mi dirigo verso Ceniga e poi a Dro lungo la strada che passa tra i due paesi. Una volta alla chiesa di Dro seguo a destra indirezione Drena mentre la strada lentamente comincia a salire fino al castello di Drena. Proseguendo sulla provinciale arrivo fino alla Loc. Luch da dove prendo a destra in direzione Malga Campo. Ora la strada comincia ad inerpicarsi lungo i 17 (mi pare) tornanti che in mezzo ai boschi di larici e faggi arriva fino a Malga Campo (mt. 1379) con i suoi splendidi prati. La salita lascia ben poco respiro ma la soddisfazione all'arrivo ripaga di tutti gli sforzi. Seguendo la strada forestale sentiero n° 666 entro nei prati e subito mi tengo a destra sulla strada che attraversa la spianata e in leggera discesa si dirige nel bosco in direzione Sud verso Malga Pedrini (1375) per poi salire ripida con due toranti nel bosco che danno poco rspiro. Rimanendo sempre sulla destra arrivo fino alla località Scaletta (mt. 1534) da dove comincia la lunga discesa fino ad Arco. Sulla destra in basso intravedo la Malga Vallestrè (mt.1485) che visito velocemente per poi ritornare sulla forestale che si stacca dal sentiero n° 666 che sale verso lo Stivo. La strada,come detto,prosegue sempre in discesa con terreno molto veloce e dopo alcuni tornanti con lunghi rettilinei nel bosco arriva sulla strada che dai Carobbi porta al monte Velo. La seguo sempre in direzione Sud per il monte Velo-Malga Zanga e dopo circa 300 metri arrivo al passo dei due Sassi (mt. 1108) da dove dopo alcuni tratti di sali scendi arrivo fino al bivio per malga Zanga,Monte Velo e Agritur Torboli. Arrivato allo stop decido che per oggi può anche bastare e senza effettuare la discesa su sterrato dal Corno,scendo tranquillamente dalla strada asfaltata del Monte Velo fino a Bolognano.

lunedì 25 aprile 2011

Giro dei due sassi (mt. 1108) - Mt. Velo di Arco - Monti del Garda




Accesso: S.Martino,fraz. di Arco a destra in direzione Trento

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Punto di partenza: P.za Francesco Saverio Ribbia dalla fontana
Dislivello: m 1028
Esposizione: Sud-Est
Durata salita: 2 ore e 1/2
Sviluppo: km 27 inc. la discesa
Discesa: Corno,dal Monte Velo a Bolognano
Difficoltà: media
Punti di appoggio: Agritur Torboli in loc. Monte Velo Escursione effettuata in data: 25/04/2011
Percorso Gps
Cartina topografica del percorso
Voto: 8,5

Riempite le borracce dalla fontana della piazzetta del centro di S.Martino,io e Riki, cominciamo la nostra avventura arrampicandoci lentamente lungo i tornanti della strada che porta a Troiana. Il panorama,man mano che si sale,si fa sempre più interessante e suggestivo con la sempre piacevole vista sulle pareti per l'arrampicata sportiva e sul lago di Garda. La salita "molla" raramente e solo nel castagneto di Pianaura si può leggermente tirare il fiato prima di un altro tratto impegnativo sul bivio per Troiana che raggiungiamo con non pochi sforzi passando per un capitello con un Cristo. Lasciata Troiana (mt.644) sulla destra immersa nei prati verdi affrontiamo ancora un paio di duri tornanti su del ciottolato prima e di nuovo sullo sterrato poi,prima di scendere leggermente a Carobbi (mt. 754). Ora prendiamo sempre a destra in leggera salita in direzione Monte Velo-Malga Zanga-Vallestrè addentrandoci nel bosco per ca. 500 mt. fino ad un'ampia curva a destra con sbarra,dopo un breve saliscendi. Ora l'attraversata sul lato basso del Monte Stivo sempre in leggera discesa risulta mai di dure pendenze ma lo sviluppo importante la rende sempre difficoltosa. Dopo ca. 4,7 km sempre dritti scendiamo leggermente fino al Passo due sassi (mt. 1108) da dove ci soffermiamo un minuto ad ammirare il panorama della nostra "Busa".
Ancora un paio di km di saliscendi,sempre in direzione sud,e arriviamo al bivio per Malga Zanga che ignoriamo e proseguiamo fino all'Agritur Torboli e all'innesto con la strada provinciale del Monte Velo poi. Ora scesi per circa 500 mt. su un tornante a destra prendiamo la strada che porta alla chiesetta di S.Francesco entrando nel bosco. Seguiamo sempre dritti facendo attenzione a non finire sulle strade di proprietà privata e dopo una breve salitella arriviamo all'inizio della discesa finale. Lo sterrato presenta qualche difficoltà all'inizio ma poi divnta l'ideale per una veloce discesa fino a Bolognano facendo attenzione alla sbarra verso la fine.

domenica 24 aprile 2011

Pregasina (mt. 532) dalla strada del Ponale Giacomo Cis





Accesso: Riva del Garda lato occidentale

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Punto di partenza: Dal bar Nazionale
Dislivello: m 466
Esposizione: Nord-Est
Durata salita: 2 ore
Sviluppo: km
Difficoltà: semplice
Punti di appoggio: Hotel Rosalpina e Hotel Panorama
Escursione effettuata in data: 23/04/2011
Percorso Gps
Cartina topografica del percorso
Voto: 9

Itinerario fantastico lungo la "Regina d'Europa",la strada del Ponale, che porta a Pregasina seguendo la vecchia strada per la Val di Ledro inerpicandosi si tornanti a picco sul lago,regalando scenari ed emozioni indescrivibili.
Partiti dalla piazza della Navigarda prendiamo la strada in direzione Limone e prima della galleria saliamo a destra sul cavalcavia pedonale che porta allo sterrato della Ponale con la prima galleria. All'inizio la salita rimane graduale e mai dura e lentamente prendiamo quota ammirando sempre più il panorama che man mano si fa sempre più interessante. Facendo attenzione a rimanere sulla destra nelle gallerie per evitare scontri con i biker in discesa arriviamo fino ad una restrittoia strutturale e subito dopo ad un ampio tornante a destra che noi buchiamo prendendo a sinistra in direzione Pregasina.
Passati un ponte ora la strada si stringe e le pendenze aumentano ma con esse anche i fantastici scenari sottostanti creati dalle rocce a picco sul lago. Come un lungo serpente la strada sale a tornanti in mezzo alla vegetazione fino ad arrivare sulla strada statale in prossimità di una galleria dove prendiamo a sinistra. Subito dopo troviamo sulla sinistra La Madonnina,un splendido punto panoramico. Continuamo la nostra salita seguendo sempre la strada asfaltata passando prima dall'Hotel Rosalpina e poi dall'Hotel Panorama tutti due a Pregasina ossia la nostra meta.
Come prima uscita può bastare così oggi ma da lì partirebbero altre gite ancora più sensazionali.

domenica 10 aprile 2011

Cima Grostè (mt. 2901) - Gruppo del Brenta -




Accesso: Strada per Madona di Campiglio e parcheggio a pagamento presso la cabinovia del Grostè

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Punto di partenza: Stazione a monte della Cabinovia del Grostè presso Rifugio Stoppani
Dislivello: m 768
Esposizione: Nord
Durata salita: Dal Rifugio Stoppani a Cima Grostè 1 ora e 1/2
Dal sentiero Tuckett a Corna Rossa 45 min.
Sviluppo: km 14,70 incluse le discese
Difficoltà: media-alta nei canalini
Attrezzatura: normale da sci alpinismo e picozza e ramponi per la Cima Grostè
Punti di appoggio:
Ristorante Malga Montagnoli

Rigugio Boch

Rifugio Grostè G. Graffer

Rifugio Stoppani

Escursione effettuata in data: 10/04/2011
Percorso Gps
Foto
Cartina topografica del percorso
Voto: 9

Bella gita con Andrea nel cuore delle dolomiti del Brenta lungo il percorso della gara di sci alpinismo che si svolge sul Grostè. Decidiamo di prenderci una giornata di relax così saliamo con gli impianti fino al Rifugio Stoppani (mt. 2500). Da quì seguiamo verso destra attraversando la pista da sci mirando alla Cima già ben visibile e in particolare al ripido canale che sale dritto alla Bocchetta alta dei camosci (mt. 2859) dopo numerose inversioni molto ripide. Ora tolte le pelli e messo i ramponi saliamo sulla cima attraversando la bocca innevata verso la roccia e saliamo in vetta lungo una fessura non troppo difficile prima di arrivare alla croce. Tornati alla bocca e rimessi gli sci ai piedi ci prepariamo per la ripida discesa scendendo per circa 100 metri di dislivello tenendoci a destra nello stretto canalino fino alla Bocchetta dei Camosci (2771) che passiamo a destra per prendere un'altro canale fino ad un falso piano. Ora scendiamo al centro fino a dei grossi massi e decidiamo di tagliare in traverso verso destra cercando di stare il più vicino alle rocce di Cima Grostè e lungo dei sali scendi arriviamo fino al punto di ripellatura. Si ricomincia a salire in direzione destra verso la Corna Rossa (mt 2417) che raggiungiamo risalendo un versante abbastanza ripido e passando tra delle rocce arriviamo in campo aperto prima dell'ultima discesa. Contenti per l'ottima giornata con tratti alpinistici ci dedichiamo alla piacevole discesa tenendoci a destra fino all'entrata nelle piste da sci per poi arrivare fino alla stazione a valle della Cabinovia del Grostè.

lunedì 4 aprile 2011

Adamello (mt.3539) e discesa Pisgana - Gruppo Adamello -




Accesso: A 22 fino a Mezzocorona,direzione Cles poi Val di Sole fino al Passo del Tonale

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Punto di partenza: Stazione a monte cabinovia che porta al Passo Paradiso ( l'itinerario classico inizierebbe prendendo gli altri 2 impianti fino al Passo Presena)
Dislivello: m 2000 ca.
Esposizioni: ovest sud est nord
Durata salita: 1 ora al passo Presena,3 ore alla Cima Adamello,2 ore al Passo Venezia (esclusa la discesa)
Sviluppo: km 35 (inclusa la discesa)
Difficoltà: alta,sia per la preparazione fisica che per la discesa in direz. P.sso degli Inglesi lungo cresta rocciosa e ghiacciata
Attrezzatura: normale da sci alpinismo,ramponi
Punti di appoggio: Rifugio Mandron città di Trento (mt. 2449)
Rifugio Lobbia Alta ai caduti dell'Adamello (mt.3040)
Escursione effettuata in data: 3/04/2001
Percorso Gps
Foto
Cartina topografica del percorso
Voto: 9,5

Altra impresa,altra giornata memorabile di sci,sole e montagna sui ghiacciai dell’Adamello senza contare la superba discesa di ca. 2000 metri fino a Ponte di Legno lungo il ghiacciaio del Pisgana. Itinerario da svolgersi solo in condizioni meteo perfette e di difficile orientamento per gli immensi spazi aperti dei ghiacciai.
Vista la giornata eccezionale e la concomitanza con la massacrante gara di sci alpinismo Adamello Ski Race,per chi voleva seguire la gara erano gratuiti i tre impianti di risalita che partivano da Ponte di Legno, a sinistra provenendo da Trento, con Cabinovia fino a passo Paradiso (mt. 2573) e con seggiovia e ancoretto fino al Passo Presena (2980). Ma siccome mio fratello Marcello (un super!) ha una certa avversità per le cose semplici decidiamo di rinunciare agli ultimi 2 impianti di risalita e con le pelli agli sci cominciamo a risalire la pista sotto gli impianti fino al passo Presena,trasformando una gita di 1400 metri di dislivello in una massacrante ma stupenda gita di circa 2000.
Consiglio comunque di spezzare l'itinerario in 2 giorni pernottando per esempio al Rifugio Mandron.
Tolte le pelli cominciamo una bella discesa tenendoci alla nostra destra fino al Rifugio Mandron Città di Trento (mt 2449) da dove scendendo ancora per circa 100 metri di dislivello arriviamo in un pianoro da dove ripelliamo e cominciamo la leggera ascesa tenendo le Lobbie alla nostra sinistra intravedendo il fantastico Rifugio Lobbia Alta ai caduti dell’Adamello posizionato su un cocuzzolo tra le rocce. Continuando l’interminabile falso piano del ghiacciaio dell’Adamello e Pian di neve arriviamo fino all’ultima pala prima della cima dopo aver svoltato verso destra. Questo tratto e' sembrato interminabile con uno sviluppo di circa 10 km. Senza nessuna difficoltà arriviamo alla splendida Cima dell’Adamello con campana con una vista incredibile. Ora scendendo con gli sci dalla parte opposta di salita per circa 200 metri tenendo la cresta alla nostra sinistra arriviamo ad una cresta rocciosa che,con gli sci negli zaini tenendoci ben saldi al cordino fissato per i partecipanti alla gara,affrontiamo in discesa. Tenendo il passo degli Inglesi alla nostra sinistra risaliamo ancora con gli sci fino al Corno Bianco (mt. 3434) e seguendo la valle a sinistra fino ad un altro pianoro da dove ripelliamo e saliamo ancora fino al Passo degli Italiani da dove togliendo gli sci passiamo tra delle rocce fino allo spiazzo sottostante e tolte le pelli effettuiamo una bella sciata tenendoci sempre a sinistra del vallone fino alla successiva ripellata per l’ultimo sforzo fino al Passo Venezia (mt 3226). Da qui in poco tempo saliamo facilmente alla Cima Venezia (mt. 3290). Ora non ci resta che goderci la superba discesa fino a Ponte di Legno lungo i pendii magici del ghiacciaio Pisgana ovest al centro del Vallone all’inizio per poi passare a sinistra nell’unico passaggio pericoloso (informarsi sempre prima sulle condizioni dell’itinerario,pericolo valanghe!). Seguire poi sempre la strada lungo la Valle Narcanello che arriva fino alla pista da sci di Ponte di Legno che seguiamo fin dopo il Ristorante sulla pista per poi arrivare al tornantone della strada statale per Ponte di legno.

martedì 22 marzo 2011

Similaun e dintorni - Otztaler Alpen -




Accesso: Da Bolzano MeBo fino a Naturno e poi si prende per la Val Senales fino a Maso Corto

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Punto di partenza: Stazione a monte della funivia Grawand
Dislivello: fino al Giogo di Tisa m 329,dalla discesa del Giogo di Tisa alla bocchetta Jochkofel m 500 ca.
Esposizione: Nordovest - Ovest
Durata salita: 2 ore 1/2 + 2 ore
Sviluppo: km 10,10 incluso tratto di discesa stazione a monte Grawand-Finail e passo fino al fondo valle
Difficoltà: nessuna fino alla bocca Jochkofel,poi alta per arrivare in vetta
Attrezzatura: normale da sci alpinismo,ramponi e picozza per raggiungere la cima
Punti di appoggio: Hotel Grawand e Rifugio Bellavista
Escursione effettuata in data: 20/03/2011
Percorso Gps
Foto
Voto: 9

Eccezionale giornata di sole e neve tra i ghiacci del Similaun alla ricerca di Otzi il signore dei ghiacci,il tutto circondato da montagne di rara bellezza in particolare la Punta di Finale (mt. 3514) e il Similaun (mt. 3597) non tentati visto il rischio 4 di questi giorni. Arrivati in cima alla Grawand con la cabinovia scendiamo lungo la pista da sci fino all'ultimo degli skilift della pista Finail tenendoci sulla destra e uscendo dalla pista per un centinaio di metri prima di mettere le pelli agli sci e cominciare la nostra escursione. Tenendoci sempresulla destra ci addentriamo nel vallone facendo attenzione ai crepacci. Dopo un'ampia curva a destra saliamo un tratto breve ma ripido fino ad un pianoro. Sempre seguendo un'ampia curva a destra arriviamo lungo un tratto di leggera salita al Giogo di Tisa (mt.3279). Nei pressi il totem che segnala il luogo di ritrovamento di Otzi. Panorama super con la Punta di Finale alla nostra destra e la piramide maestosa del Similaun al di la della bocchetta. Tolte le pelli scendiamo di nuovo la vedretta sempre stando sulla destra e decidiamo di salire alla bocchetta Jochkofel (mt. 3143) che abbiamo dritti a noi. Dopo alcune inversioni raggiungiamo la cresta e ci toglimo gli sci prima che solo alcuni temerari del nostro gruppo decidano di risalire l'affilata e ripida cresta fino alla vetta senza nome. a discesa l'affrontiamo cercando di non perdere mai la traccia di salita ossia rimanendo stavolta alla nostra sinistra. Per raggiungere di nuovo le piste da sci dobbiamo ripellare per circa 1500 metri in lieve salita. Prima di scendere passiamo a vedere il rifugio Bellavista sulla pista da sci. Ora non ci resta che goderci la diretta pista da sci fino a Maso Corto.

martedì 8 marzo 2011

Cima Parì (mt. 1991) - Val di Concei - Monti della Val di Ledro



Accesso: Strada Statale fino a Pieve poi a destra in val di Concei fino a Lenzumo. Ora a destra in direzione Bocca di Trat-Rifugio Nino Pernici

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Punto di partenza: Lungo la strada fin dove si riesce in macchina causa neve e ghiaccio
Dislivello: m 950 ca.
Esposizione: Ovest - Nord Ovest
Durata salita: 3 ore
Sviluppo: km 6,60
Difficoltà: media
Attrezzatura: normale da sci alpinismo
Punti di appoggio: nessuno
Escursione effettuata in data: 8/3/2011
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Cartina topografica del percorso
Voto: 7,5

Gran bella gita con vista sia sul lago di garda che su quello di Ledro. Lasciata la macchina fin dove possibile mettiamo gli sci negli zaini e risaliamo la strada che porta a Bocca Trat (mt. 1581) e all'omonima Malga(mt. 1502). Arrivati sotto la malga al cartello di divieto di transito su una curva a destra,risaliamo il ripido prato cercando di stare il più possibile vicino a dei grossi abeti fino ad incrociare la strada forestale che,sotto la malga,ci porta nel bosco a destra per poi entrare in campo aperto dopo circa 200 metri. Ora risaliamo il ripido pendio rimanendo a sinistra nel mezzo dell'avallamento dove risulta più lieve. Lentamente prendiamo quota fino alla cresta facendo attenzione alle cornici di neve alla nostra sinistra e in direzione sud raggiungiamo il Dos dei Seadi (mt. 1798) da dove,sempre lungo la cresta,cominciamo a scendere lentamente senza togliere le pelli. Ancora un po' di leggera salita fino a dove con la cresta sottile e rocciosa siamo costretti a toglierci gli sci per affrontare l'ultimo tratto di cresta prima della discesa a Bocca Saval ( mt. 1720) effettuata con le pelli quindi non troppo facile. Ora abbiamo l'ultima pala della nostra cima da affrontare difronte,con la malga Saval (mt. 1692) alla nostra destra. Entriamo nella valletta tenendo la cima a destra e risaliamo fino all'estremo sud del canalino per poi,con una serie di inversioni,raggiungere facilmente la nostra meta con croce. La vista su tutta la valle di Ledro con il suo lago,i monti Cadria,Geometra,Pichea da una parte e lo Stivo,Altissimo ed il Baldo dall'altro ci gratificano dalla fatica. La discesa la effettuamo lungo il percorso di risalita,ri-pellando a Bocca Saval per portarci di nuovo in cresta per poi goderci la discesa in polvere pura fino a sotto la Malga Trat.

sabato 5 marzo 2011

Cima Trenta/Walscher Berg (mt. 2636) - Val d'Ultimo -





Accesso: Strada per Merano,Lana alta Val d'Ultimo fino a S. Geltrude

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Punto di partenza: parcheggio a sx a 100 mt. dal I° tornante che sale al centro di Santa Geltrude
Dislivello: m 1286
Esposizione: Nordovest-Sud
Durata salita: 4 ore
Sviluppo: km 9,60
Difficoltà: media
Attrezzatura: normale da sci alpinismo
Punti di appoggio: nessuno
Escursione effettuata in data: 05/03/2011
Percorso Gps
Foto
Cartina topografica del percorso
Voto: 9

Giornata da Urlo che lascia letteralmente senza fiato sia per il sole ma soprattutto per la neve splendida.
Gruppo numeroso quello di oggi,peccato solo per l'assenza di Fruner A.,con la new entry Gianluca da Imola e i collaudatissimi Marcello,Rocco,Oscar e Romano a cui va dedicata questa gita visto che in settimana ha compiuto il suo 48° compleanno.
Messi gli sci ai piedi,dopo aver valicato il piccolo ponticello che ci divide con la destra orografica della val d'ultimo,risaliamo la bellissima Kirchberg Tal in lieve pendenza. Dopo circa mezzora arriviamo alla piccolissima Enzianhutte (mt 1700) e dopo circa 300 metri seguiamo la forestale principale n° 14 che sale a sinistra con 2 tornanti fino ad un segnavia che indica "Walscher Berg/Cima Trenta/Alplaner Alpe" e prendiamo quindi ancora a sinistra il sentiero n° 14 che sale ripido nel bosco di larici cercando di volta in volta il segnale colorato sui tronchi. Arrivati in un piccolo pianoro saliamo ancora tenendoci leggermente sulla destra fino ad arrivare in campo aperto con un panorama pazzesco. Ora lasciamo la Alplaner Alm (mt. 2245) alla nostra destra e proseguiamo leggermente a sinistra fino alla bocchetta rimanendo sempre nella parte centrale del vallone. Ora a destra non ci rimane che risalire la pala finale per circa 100 metri di dislivello fino al deposito sci da dove con una breve e semplice arrampicata su roccia arriviamo fino in vetta lungo l'affilata cresta. Il panorama lascia senza parole. Ma dopo la fatica finalmente arriva il momento dell'ottima cucina del Ristorante Ortler.

mercoledì 2 marzo 2011

Cornetto di Folgaria (mt 2060) - Vallagarina -

Accesso:



Accesso: Strada per Folgaria da Rovereto,arrivati alla fine della frazione Costa parcheggiare a sinistra nell'ampio parcheggio nei pressi della pizzeria Cheizel
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Punto di partenza: Dietro la pizzeria
Dislivello: m 880
Esposizione: Sud
Durata salita: 2 ore e 1/2
Sviluppo: km 3,60
Difficoltà: semplice
Attrezzatura: normale da sci alpinismo
Punti di appoggio: nessuno
Escursione effettuata in data: 02/03/2011
Percorso Gps
Foto
Cartina topografica del percorso
Voto: 7

Veloce escursione effettuata in pausa pranzo visto l'ottima giornata e la neve appena arrivata. Messo gli sci sulla vecchia pista da sci la seguo lungo i tornanti che lentamente arrivano fino all'ex ristorante alla base del grande prato che porta fino al bosco. Da quì prendo a sinistra lungo il sentiero estivo n° 451 che dopo un tratto al riparo nel bosco esce in campo aperto. Ora si sale leggermente di quota a destra con alcune inversioni rimanendo sotto cresta e lentamente si arriva alla vetta seguendo sempre la facile cresta. La sciata in discesa risulta molto brutta e faticosa visto la crosta formatasi a causa del vento dei giorni scorsi.